Caro Farmacista,
ti lancio una provocazione: se si parla di incentivi anche nella Pubblica Amministrazione perché, pur semplicisticamente inquadrando la farmacia come presidio del servizio sanitario nazionale, a casa tua ciò è impossibile o quantomeno inopportuno? E poi, è proprio vero che la farmacia è un semplice presidio, atteso che ormai il maggior fatturato proviene da attività strettamente commerciali?
Ebbene sì, un sistema premiante è la normalità in qualsiasi organizzazione, per il semplice motivo che attraverso di esso si cerca di allineare agli obiettivi aziendali ogni componente di un team di lavoro. Ma occorrono obiettivi chiari, appunto, e una visione aziendale.

Se poi ci si vuole nascondere dietro al rischio di sbagliare incentivo, negli importi o nelle modalità, occorre riflettere semplicemente sul fatto che questa possibilità riguarda ogni attività umana e che, come tale, va studiata, applicata, rettificata nel tempo, ma è impossibile ignorarla. D’altronde, mi pongo un interrogativo su tutti: come fa un titolare a valutare oggettivamente i propri collaboratori senza un sistema che ne misuri i risultati? Non di certo bastano la simpatia, la disponibilità, la competenza o, peggio, il “fiuto” del capo: il cliente non acquista queste cose ma il risultato che queste cose ben armonizzate producono e il cliente è il “capo” di tutti, anche in farmacia.