È inutile che ce la raccontiamo, archiviata (si spera per sempre) la pandemia, chiusa la “premiata tamponeria”, pagate le doverose tasse (che hanno di molto ridimensionato i favolosi guadagni agognati) andare avanti sta diventando molto complicato.
Eh già, esplosa la bolla in cui abbiamo vissuto e lavorato in questi ultimi due anni e mezzo ci ritroviamo con un mercato completamente cambiato e, soprattutto, con un cliente completamente diverso, molto più disincantato, ma anche più povero, più arrabbiato, desideroso di gettarsi alle spalle e dimenticare al più presto tutto quello che è successo senza più sapere cosa vuole e di cosa ha bisogno sul serio.
Stiamo imparando una cosa importantissima: la gestione, per quanto ottimale, delle emergenze non fidelizza il cliente.
Che cosa significa?
Significa che le persone per spostarsi hanno bisogno di motivazioni molto forti e quando queste non ci sono o non ci sono più vincono l’abitudine, la pigrizia, la comodità.
Significa che se tutte le farmacie sono uguali, vendono tutte gli stessi prodotti (ed evitate, per favore, di illudervi che cambi davvero qualcosa fra brand, generici, equivalenti, private label: ormai non ci crede più nessuno che ci siano differenze fra una marca e l’altra) fanno tutte le stesse cose, diventano indistinguibili anche nella testa delle persone: cortesia, accoglienza, organizzazione sono doverose, non un valore aggiunto che possa fare una consistente differenza.
Credo sia arrivato il momento di cominciare a dar vita a delle vere unicità e allora con Giuseppe Salvato e Luca Caliò abbiamo deciso di proporre un nuovo evento, sia in presenza a Bologna che in streaming (per chi non si può o non vuole spostarsi).
Come nell’edizione precedente, distinguiamo nettamente i tre ambiti di competenza per offrire degli strumenti concreti con i quali affrontare il futuro: io mi occupo dell’aspetto professionale, spiegando come si identifica il proprio, personale obiettivo e quindi come si focalizza la propria farmacia; Giuseppe ci insegnerà a fare correttamente i conti per capire quando inizieremo a guadagnare sul serio in modo da creare dei servizi realmente sostenibili; Luca ci spiegherà come raccontare al nostro pubblico chi siamo e cosa ci rende unici.
Quello che interessa realmente a tutti noi è dare un metodo, non offrire delle soluzioni preconfezionate usa e getta, qualcosa declinabile in ogni circostanza e che deve diventare stile di lavoro (e di vita).
Se vi state chiedendo perché non ci sono sconti, regali omaggi e cotillons, è presto detto: in tutta onestà, il cliente che sceglie e decide in base allo sconto (il più delle volte fasullo) o ai regalucci vari (magari materiale passato e riciclato) non è in target con la nostra offerta e quasi sicuramente non apprezzerà più di tanto il nostro lavoro; poi ci sarebbe un non trascurabile problema di coerenza perché sono tutti mezzucci per vendere che noi stessi sconsigliamo caldamente di adottare in farmacia; infine, ma non ultimo per importanza, secondo noi tutto ciò non funziona più tanto proprio perché ormai siamo tutti piuttosto disincantati e scafati.
Però non avete rinunciato a dare una data di scadenza per le iscrizioni, quindi a “mettere fretta” al cliente (altro diktat del marketing più “tradizionale”)?
Semplice, l’hotel in cui si svolgerà l’evento in presenza (lo Starhotels di Bologna, di fronte alla Stazione Centrale) ci ha dato come data ultima per prenotare sala, pasti e coffee break il 31 ottobre per cui per quella data dobbiamo sapere in quanti saranno con noi a condividere questa nuova esperienza.