Nel tempo ci siamo dimenticati di avere delle responsabilità professionali: la ricetta dematerializzata a prova di imbecille ha demolito le ultime competenze esclusive di un farmacista nel decriptare la volontà del medico.
Anche l’altro grosso punto critico del nostro lavoro, il dispensare farmaci senza la ricetta adeguata, non comporta rischi significativi: a meno che non ci scappi il morto o almeno un ferito molto grave, è oltremodo difficile che il cliente ci richiami ai nostri obblighi, soprattutto perché è stato proprio lui ad insistere per volere assolutamente il medicinale incriminato.
Al contrario, l’erogazione di servizi ci riporta a delle responsabilità professionali a cui non eravamo più abituati e che facciamo oltremodo fatica anche solo a mettere a fuoco.
Un apparecchio mal tarato, un referto in ritardo, una mancata consegna, un non puntuale rispetto degli accordi, può scatenare nel consumatore contestazioni, recriminazioni e rivalse di ogni genere.
Il fatto poi che ci siano transazioni economiche rende il rapporto con l’acquirente delicato e spesso problematico: forse è arrivata l’ora di conoscere approfonditamente tutte le norme che regolano il processo di vendita per lavorare con competenza privilegiando la correttezza e la qualità di quello che facciamo.