C’è un’enorme differenza nel ragionare in termini di desiderio o di bisogno: la possiamo sintetizzare come differenza fra ragionare a breve e a lungo periodo.
Se ho fame, voglio un pesce adesso, ma se imparo a pescare non avrò mai più fame; voglio mangiare, ma in realtà ho bisogno di imparare a procacciarmi il cibo da solo.
Ragionare in termini di bisogno è complicato, non dà risultati immediati e strabilianti, costa fatica, sudore e lacrime; per contro, costruisce qualcosa di solido, duraturo, efficace.
Per rispondere ai bisogni, bisogna essere competenti, credibili, determinati, perché si debbono infrangere le barriere della superficialità, dell’apparenza, del capriccio.
Nei periodi di vera crisi i desideri si debbono ridimensionare, mentre i bisogni emergono prepotenti dando a tutti un’eccellente opportunità per emergere dalla banalità del mercato: ancora una volta, spetta a noi scegliere che strada percorrere, dove vogliamo arrivare, per cosa siamo disposti a combattere