Lo sapete chi comanda a casa mia?
Il gatto, cioè il mitico Bartolomeo.
Sapete perché?
Sa esattamente quello che vuole (la portafinestra della cucina aperta così possa andare avanti e indietro a suo piacimento); lo chiede in modo diretto, chiaro, semplice (si siede esattamente in mezzo alla soglia); è risoluto e determinato, senza tentennamenti né dubbi (non si schioda di lì in nessun modo o maniera); se non obbediamo, non esita a punirci sparendo per giorni interi e gettando tutti noi nel panico più totale.
Niente ambiguità, niente confusione, niente aggressività: lui comanda e noi obbediamo e siamo anche felici di farlo perché le regole sono chiare e ci permettono di vivere godendoci la reciproca compagnia (è il micetto più coccolone e simpatico che esista).
Impariamo dai gatti ad essere più chiari, più semplici, più diretti e soprattutto a cogliere l’essenziale nei nostri progetti e nei nostri desideri, senza perderci in mille elucubrazioni inutili e in mille complessità fuorvianti che sicuramente non aumentano la correttezza e la trasparenza dei nostri comportamenti e la possibilità che altri ci seguano con proficuo ed efficienza.